Gravidanza e ovaio policistico: come fare?

Gravidanza e ovaio policistico: come fare?

Gravidanza e ovaio policistico non sono sempre due situazioni che si escludono a vicenda: infatti, grazie a terapie farmacologiche per l’induzione dell’ovulazione, è possibile restare incinta nonostante la PCOS.

Il trattamento deve essere personalizzato e pianificato da un medico specializzato in PMA: richiedi ora una consulenza al Prof. Filicori, specialista in fecondazione medicalmente assistita.

Sindrome dell’ovaio policistico e infertilità femminile

La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è un disturbo endocrino comune nelle donne in età riproduttiva, caratterizzato da una combinazione di sintomi, tra cui:

  • irregolarità mestruali;
  • eccesso di androgeni (ormoni maschili);
  • presenza di cisti ovariche.

Una delle principali preoccupazioni delle donne affette da PCOS riguarda la possibile compromissione del loro livello di fertilità.
Tuttavia occorre sottolineare che, sebbene l’ovaio policistico possa complicare il processo di concepimento, non rende impossibile ottenere una gravidanza. La chiave per affrontare le difficoltà legate alla PCOS è una corretta gestione della sindrome, principalmente tramite l’induzione dell’ovulazione, passaggio fondamentale nella PMA.

Allo stesso tempo è raccomandato supportare la terapia farmacologica con alcuni accorgimenti, come condurre uno stile di vita sano (in particolare per quanto riguarda il controllo del peso corporeo).

Ecografia di monitoraggio per l'induzione dell'ovulazione

Induzione dell’ovulazione per l’ovaio policistico

Tra le terapie adottate per trattare l’ovaio policistico troviamo l’induzione dell’ovulazione, in pratica il primo passo del percorso della PMA.
In alcuni casi la coppia riesce a ottenere una gravidanza combinando la sola stimolazione ovarica e rapporti sessuali mirati nel periodo fertile.
L’induzione dell’ovulazione è fondamentalmente una terapia farmacologica, seguita da un rigoroso controllo ecografico per valutare la quantità di follicoli prodotti. In queste fasi il Prof. Filicori collabora anche con medici specialisti di alto livello in ginecologia e ostetricia, come la Dottoressa Cognigni.

All’inizio della terapia viene impiegato il clomifene citrato, utilizzato anche per le pazienti affette da policistosi ovarica (PCO).
Se il monitoraggio ecografico rileva che questo primo trattamento (che in genere ha un’efficacia del 75%) non ottiene risultati si prosegue con le fasi successive dell’induzione dell’ovulazione.
Si prosegue quindi con la somministrazione di Gonadotropine esogene tramite iniezione sottocutanea, applicando una formulazione del farmaco personalizzata per la paziente.
Se la paziente deve ricorrere a tecniche di PMA di secondo o terzo livello vengono somministrati degli antagonisti del GnRH assieme alle gonadotropine per stimolare ulteriormente la produzione degli ovociti.

Essere seguite da uno specialista è fondamentale, perché occorre una terapia personalizzata per arrivare a una gravidanza.
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