La crioconservazione degli ovociti, chiamata anche social freezing (o egg freezing) è una tecnica che permette di conservare gli ovuli fertili della donna, tramite congelamento, per preservare la fertilità della paziente.
Quando fare la crioconservazione degli ovociti?
Si ricorre alla crioconservazione degli ovociti quando la paziente si trova in condizioni che rischiano di causare infertilità o al fine di posticipare la gravidanza per ragioni mediche e personali.
Alcuni esempi di scenari in cui si ricorrere al social freezing possono essere:
- patologie e condizioni cliniche che riducono la fertilità, come alcune malattie genetiche, l’endometriosi o la menopausa precoce
- l’uso di trattamenti (come la chemioterapia o la radioterapia) che possono causare l’infertilità
In altri casi la paziente desidera poter programmare una gravidanza futura mantenendo il livello di fertilità attuale, che decresce con l’avanzare dell’età. Poiché l’età anagrafica è un fattore determinante, è consigliabile ricorrere al social freezing entro i 35 anni.
Come funziona la crioconservazione degli ovociti?
La Crioconservazione degli ovociti è un percorso in più fasi che comincia con un consulto per l’infertilità di coppia, caratterizzato da variabili che riguardano i motivi per cui la paziente vuole ricorrere alla crioconservazione.
Per es. i pazienti oncologici vengono già informati dall’oncologo sull’opportunità di ricorrere all’egg freezing; analogamente a come avviene per le pazienti che potrebbero soffrire di menopausa precoce e che sono seguite dal ginecologo.
Un medico specializzato in tecniche della fertilità segue la paziente durante le fasi che vanno dagli esami preliminari al prelievo degli ovociti. Dopo le prime valutazioni ottenute con gli esami del sangue e l’elettrocardiogramma viene pianificata la fase successiva: l’induzione dell’ovulazione.
Con la stimolazione ovarica viene preparato un piano farmacologico per indurre la produzione di ovociti e portare a maturazione i follicoli. Tutta questa fase è caratterizzata da un monitoraggio ecografico costante.
Quando i follicoli sono pronti (dopo alcuni giorni di terapia) vengono prelevati con una sonda per via transvaginale. L’estremità della sonda è dotata di un ago per aspirare i follicoli dalle ovaie, raccogliendo quindi gli ovociti. L’intervento dura circa un quarto d’ora, viene svolto in regime di Day Surgery e tramite anestesia.
Gli ovociti estratti vengono prima mantenuti in un incubatore per un paio d’ore e poi vengono preparati per la crioconservazione. Dopo essere stati trattati con sostanze crioprotettrici, vengono immersi nel nitrogeno liquido a una temperatura di –196 gradi sottozero.
Con questa tecnica gli ovociti possono essere conservati anche per diversi anni.
Crioconservazione degli ovociti e rischi
I rischi del social freezing sono minimi e riguardano soprattutto l’anestesia (come in ogni intervento) e la fase di stimolazione ovarica. In rari casi l’induzione dell’ovulazione può provocare una iper stimolazione, con produzione di liquido all’interno dell’addome.
Grazie al monitoraggio ecografico costante è possibile ridurre al minimo questo rischio e intervenire prontamente in caso di necessità.
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